Presentazione
Nella sua complessità, l'Istituto comprensivo Carlo Levi di Vignate orienta le proprie proposte didattiche in conformità alla legge di riforma della scuola (D. lgs. 89/09), nella convinzione che è fondamentale mettere al centro i bisogni di ciascun alunno e tendere, attraverso l'azione educativa, alla formazione integrale e armonica, intesa come benessere psico-affettivo, delle loro persone.
Scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia accoglie bambini e bambine dai 3 ai 6 anni di età ed è la risposta al loro diritto all'educazione e alla cura. Essa si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e della competenza e li avvia alla cittadinanza. Tali finalità sono perseguite attraverso l'organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento, garantito dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità. I bambini giungono alla scuola dell'infanzia con una storia diversa e unica che riflette la diversità degli ambienti di vita di provenienza. In tale senso la scuola si presenta come un ambiente capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti. I bambini tra i 3 e i 6 anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni, sono pronti ad incontrare e sperimentare nuovi linguaggi, pongono a se stessi, ai coetanei e agli adulti domande impegnative e inattese, osservano e interrogano la natura, elaborano le prime ipotesi sulle cose, gli eventi, le relazioni, la lingua, i diversi sistemi simbolici, i nuovi media, e sull'esistenza di altri punti di vista. La scuola dell'infanzia riconosce questa pluralità di elementi che creano tante possibilità di crescita, emotiva e cognitiva insieme, per fare evolvere le potenzialità di tutti e di ciascuno, creando la disponibilità nei bambini ad essere incuriositi e accompagnati nell'avventura della conoscenza. Il curricolo della scuola dell'infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche, ma si esplica in un equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (ingresso, pasto, cura del corpo etc ...) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura di nuove esperienze e sollecitazioni. L'apprendimento avviene attraverso l'azione, l'esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l'arte, il territorio, in una dimensione ludica da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza propria dei bambini. L'esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori permettono al bambino, opportunamente guidato di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri. Nella relazione educativa gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e facilitazione, aiutando i bambini a pensare e a riflettere in contesti cooperativi e di confronto diffuso.
Scuola del primo ciclo di istruzione
Costituisce un ciclo lungo e per questo in grado di accompagnare senza strappi né salti i bambini, prima, e poi i ragazzi, che apprendono. È un percorso unitario, ma non uniforme, che, nelle sue articolazioni, si propone di tenere effettivamente conto dei ritmi di crescita e delle esigenze diversificate degli alunni.
Le possibili scansioni interne vanno quindi lette e realizzate come cerniere e non come cesure.
Sono infatti funzionali a determinare un processo di apprendimento che, allontanandosi progressivamente dal vissuto dei più piccoli, si apra all'incontro con i saperi codificati (disciplinari),
per consentire via via la costruzione di saperi personali.
La specificità del primo ciclo consiste, dunque, nel porre gli studenti a contatto con l'intero cerchio dei saperi lungo il corso della scuola primaria e della secondaria di primo grado.
Scuola primaria
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. Le finalità che la Scuola primaria si propone di conseguire con i suoi alunni sono le seguenti:
• realizzazione di un’immagine di sé positiva;
• conquista dell’autonomia;
•costruzione della socialità nel rispetto della diversità;
• apprendimento di norme e valori;
• educazione alla libertà, al cambiamento, alla convivenza democratica;
•valorizzazione dell’ambiente di vita, delle sue tradizioni e del proprio vissuto familiare,
•apertura alla collaborazione con fiducia e disponibilità;
•acquisizione ed uso dei vari linguaggi della comunicazione;
•avvio alla fruizione delle opere dell’ingegno umano prodotte sia in ambito artistico che scientifico;
•sviluppo del pensiero critico e riflessivo;
•costruzione di rapporti con le famiglie degli alunni, nell’ottica di un progetto educativo condiviso.
Le attività e i percorsi di formazione della scuola primaria hanno come base prioritaria l’adozione di uno stile comunicativo sereno e pacifico come strumento di relazione tra le persone, l’ attenuazione della cultura della competitività, la diffusione di un’immagine di scuola come luogo in cui si sta bene e l’utilizzo di metodologie didattiche che, per garantire l’inclusione di tutti gli alunni, tendono a:
•riconoscere l’importanza di ogni bambino, della sua storia e delle sue potenzialità e a garantirgli il diritto ad apprendere;
•sviluppare le potenzialità individuali di apprendimento nel rispetto delle diversità di modi e tempi di ciascuno;
•fondare l’apprendimento sulla costruzione delle conoscenze e delle abilità a partire dal vissuto diretto degli alunni, riconoscendo come materiali per studiare non solo i libri di testo, ma anche la natura, il territorio e l’esperienza delle persone;
•attivare un apprendimento interdisciplinare che accompagni i bambini alla scoperta di un sapere unitario, fatto di innumerevoli parti, tutte collegate tra di loro;
•usare in modo flessibile l’orario, i raggruppamenti degli alunni (anche con il superamento della classe) e i percorsi in funzione delle scelte didattiche. La programmazione elaborata per classi parallele è svolta secondo un passaggio continuo che va da un’impostazione pre-disciplinare all’emergere di discipline progressivamente differenziate.
Scuola secondaria di 1° grado
La scuola secondaria di 1° grado :
-promuove processi formativi utilizzando il sapere (le conoscenze) e il fare (abilità) come occasioni per sviluppare la personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative, ecc.) e per consentire loro di agire in maniera matura e responsabile. Le conoscenze e le abilità che lo studente è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono un contributo di primaria importanza alla sua integrazione nella società contemporanea;
- favorisce l'orientamento di ciascun alunno, sostiene il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, mettendolo nelle condizioni di definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale;
- accompagna il preadolescente nella sua maturazione globale fino alle soglie dell'adolescenza;
- favorisce l'acquisizione di solide conoscenze e abilità disciplinari e interdisciplinari a partire dalle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e ricche di senso, perché l'allievo possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia dinanzi agli altri;
- si sforza di leggere e interpretare i bisogni e i disagi dei pre-adolescenti e di intervenire prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti e abbandoni. Il suo primo punto di forza in questa strategia è rappresentato dal coinvolgimento delle famiglie: i genitori, infatti, sono chiamati a confrontarsi non solo con gli eventi scolastici dei figli, ma anche e soprattutto con l'evoluzione della loro personalità;
- valorizza le relazioni educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe e nella scuola, e ciò soprattutto in presenza di ragazzi diversamente abili.